
«Il problema di Striscia la Notizia è sostanzialmente uno: non è stata mai messa in discussione. Non ha mai convissuto con il senso della precarietà, quella percezione di provvisorietà che avrebbe potuto consentire a Mediaset di immaginare un rinnovamento, uno spostamento, una rimodulazione dello show»: lo scrive TvBlog.
Che sentenzia: «(…) Striscia non si è mai mossa. Immobile dal 1988, da ancora prima che il Muro di Berlino venisse giù».
«L’unica modifica riscontrabile c’è stata per estensione. Da tg satirico di venti minuti o mezzora, si è passati ad un contenitore da un’ora, utile solo a posticipare fino all’impossibile l’avvio della prima serata dell’ammiraglia Mediaset». «Il confine tra un prima e un dopo fu tracciato nel 2004, quando Affari Tuoi detronizzò una trasmissione che fino a quel momento aveva divorato e ingoiato ogni avversario – sottolinea Tv Blog – una supremazia assoluta che, per contrasto, rese più rumorosa la perdita dello scettro, vissuta letteralmente come uno shock. Striscia, da lì in poi, ha smesso di guardarsi l’ombelico e ha avviato una eterna battaglia contro Rai1, che nel frattempo iniziava a primeggiare pure con altri prodotti. Quindi ecco i citati sforamenti, le mille sostituzioni dietro al bancone e le tante nuove rubriche utili più che altro ad allungare un brodo sempre più insipido». TvBlog auspica «una rilettura opposta, che avrebbe del rivoluzionario»: «Una durata ridotta, dimezzata, asciugata dai mille fronzoli, che consenta alla fascia post-tg di accogliere altre offerte in ‘coabitazione’. O magari di tentare l’impensabile: ossia far cominciare la prima serata alle 21.10, rinunciando ad una sfida ad Affari Tuoi che non ha più la possibilità di esistere».