Il 33 per cento della popolazione giovane non è in grado di comprendere se un’informazione che giunga online è affidabile o meno. Un problema serio che mina perfino il rapporto fiduciario fra i giovani e la scienza e acutizza la tendenza al complottismo. Lo scrive il report ‘Disinformazione a Scuola’, realizzato dal team del professore Carlo Martini dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Il campione analizzato era composto da oltre 2.200 studenti di 18 scuole superiori di Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna.
«Ci troviamo in un mondo in cui informazione e disinformazione coesistono e spesso sono assolutamente indistinguibili l’una dall’altra agli occhi delle persone non esperte. Questo crea confusione e spesso danneggia anche la reputazione di chi cerca di fare informazione affidabile» afferma lo stesso Martini.