Affari Tuoi: Grasso lo stronca. «In tv ci si abitua a tutto e De Martino rappresenta il voglio ma non posso»

Foto: Ufficio Stampa Rai

Sul Corriere, firmando un articolo intitolato: «”Affari Tuoi”: un format a cui bisogna dare un volto» Aldo Grasso, al pari della larghissima maggioranza dei critici televisivi e degli addetti ai lavori, stronca la conduzione di Stefano De Martino. 

«In tv ci si abitua a tutto – sentenzia Grasso – Com’è la conduzione di Stefano De Martino? Perché «Affari tuoi» continua a fare buoni ascolti? (…) La caratteristica principale dei conduttori (che lo hanno preceduto ndr) è la loro «medietà» (non è un’offesa, lo dico in senso aristotelico: la proprietà che si pone fra due estremi), quella capacità di resistenza che ha bisogno più di tempra fisica che di fuochi d’artificio. Nella tv dai tempi lunghi, il problema principale è riuscire a trasformare un format in un programma, cioè dargli un volto, una personificazione. Ci sono riusciti Bonolis, Insinna e Amadeus; ora tocca a De Martino le cui conduzioni sono sempre state all’insegna del voglio ma non posso». Insiste Grasso: «Quando un format è forte, come lo è “Affari tuoi”, c’è il rischio che il conduttore faccia parte del meccanismo e basta. Certo, gli autori gli troveranno i tormentoni da ripetere («E mo’ so Affari Tuoi», «Spacchetta»), ma la disinvoltura è altra cosa. (…) Il vero dramma, ripeto, è che in tv ci si abitua a tutto: dopo che una persona appare un discreto numero di volte diventa parte del paesaggio televisivo. Gli unici corpi che restano comunque estranei, nonostante i notevoli sforzi, sono Pino Insegno ed Enrico Papi» sentenzia Grasso.