Assecondando il nuovo Patto di stabilità, la Commissione Ue invita alla prudenza nelle assunzioni macroeconomiche «incluse quelle sulla crescita del Pil, l’inflazione e i tassi di interesse».
Emerge nelle linee guida per assistere gli Stati sulla stesura dei primissimi piani, che andranno presentati entro il 20 settembre. E c’è anche un’«analisi di sensibilità» perchè gli Stati come l’Italia dovranno «dimostrare che il debito previsto è plausibilmente su un percorso discendente o rimane a un livello prudente». L’impegno è a «mantenere la spesa netta in termini nominali al di sotto dei tassi di crescita annuali». Il governo Meloni potrà scegliere tra il contenimento della spesa e/o l’aumento discrezionale delle entrate.
Tradotto in soldoni, nella prossima manovra ci saranno o meno spese (per esempio per la sanità della quale si parla tanto, o più tasse: scampo non c’è.
