Turetta in aula. Ha ucciso Giulia Cecchettin perché «volevo tornare insieme a lei, avevo rabbia perché lei non voleva»

«Volevo tornare insieme a lei, avevo rabbia perché lei non voleva». Filippo Turetta per la prima volta in aula al processo nel quale è imputato risponde così quando l’avvocato Nicodemo Gentile gli chiede abbia ucciso Giulia Cecchettin. Poi piange. «E’ difficile in questo momento. Volevo tornare assieme a lei, soffrivo molto e provavo risentimento verso di lei. Avevo rabbia perché soffrivo di questa cosa, e questo mi ha sconvolto». «Volevo che il nostro destino fosse lo stesso per entrambi e quindi… io penso sia questa la verità. In macchina abbiamo litigato perché volevo tornare insieme, così come avevo fatto nei giorni precedenti, anche in chat». E, ancora, ricostruendo: «Giulia stava scappando, forse l’avevo colpita in auto, su una coscia, non ricordo, poi non so se è caduta o l’ho fatta cadere a terra. Lei urlava e l’ho colpita ancora». «Ho pensato di rapirla, e anche di toglierle la vita, ero confuso, io volevo stare ancora assieme a lei: ero arrabbiato, era un bruttissimo periodo, volevo tornare assieme a lei e per quello ho ipotizzato questo piano per quella sera»