Giancarlo Giorgetti è il più disperato tra i ministri del Governo Meloni. I conti pubblici versano in una condizione disastrata, i suoi colleghi ministri fanno promesse che non si potranno mantenere, e lui si ritrova a dover fare il custode del forziere (mezzo vuoto) attirandosi gli strali di tutti (…) Il bocconiano di Cazzago Brabbia, ha fatto presente che, con le attuali condizioni economiche, sarà impossibile mantenere il taglio del cuneo fiscale (…) Alla penuria di danaro, si aggiunge la crescente difficoltà a piazzare i Btp, che diventeranno sempre meno appetibili con il prevedibile (e richiesto da tutti i Paesi, Italia in testa) taglio dei tassi da parte della Bce. Nemmeno i fantomatici Btp Valore, che il governo dei patrioti aveva varato per riallocare il debito nelle case degli italiani, tirano più come una volta.
L’exit strategy per Giorgetti, ormai stanco di essere il parafulmine dei guai economici del Governo, passa o dalle dimissioni o da una “promozione” a commissario europeo (…) ma sul trasloco a Bruxelles aleggiano troppe incognite. Giorgia Meloni è scettica sull’opportunità di spostare il “custode dei conti” proprio alla vigilia dell’apertura della procedura di infrazione contro l’Italia, prevista per il 19 giugno. Così facendo, lascerebbe il Mef senza una guida poco prima della sessione di bilancio, in cui si dovrà mettere nero su bianco la situazione disastrosa dei conti pubblici. (FONTE DAGOSPIA)