L’ultimo bollettino dell’Osservatorio Vesuviano pubblicato lo scorso 11 marzo (dunque prima della forte scossa di 4,4 gradi registrata ieri) riportano un sollevamento del suolo pari a 3 centimetri al mese e una velocità praticamente raddoppiata rispetto al dato precedente (che era di 1,5 centimetri). Com’è noto lo sciame sismico è sfociato in una violenta scossa di terremoto di magnitudo 4.4: erano le 01:25 di giovedì 13 marzo. La scossa è stata avvertita in tutta la città di Napoli ed è stata la più intensa degli ultimi 40 anni. Gli scienziati, nel rendere noto che a febbraio sono avvenuti 1.813 eventi sismici, al momento escludono rischi di eruzione. Di fatto si sa che la pressione del magma è triplicata e che le probabili scosse a seguire potrebbero raggiungere un’intensità anche maggiore di quella registrata nella notte di giovedì. A complicare le cose l’aspettative di eventi più superficiali e dunque avvertiti con maggiore intensità.