«Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità. Un solo dubbio non mi autorizza a non promulgare»: lo afferma il Presidente Mattarella che riafferma come il Capo dello Stato «è fuori dalla contesa politica: è imparziale, è un arbitro» ed «essere arbitro significa ricordare a tutti i limiti delle proprie attribuzioni e delle sfere in cui operano. Vale per il potere esecutivo, legislativo, giudiziario. Ciascun potere e organo dello Stato deve sapere che ha limiti che li deve rispettare, perché le funzioni di ciascuno non sono fortilizi contrapposti per strappare potere l’uno all’altro». Ragiona Mattarella: «Per qualunque organo dello Stato è importante il potere degli altri organi, perché non vi sia nessuno, nel nostro ordinamento, che abbia troppo potere, perché il contenimento nei propri limiti è fondamentale»