3,2 miliardi di euro: 300 milioni in più dello scorso anno: tanto “investiranno” gli italiani per il cenone di Natale. Ma a far impennare la spesa non sono i maggiori consumi, quanto gli aumenti dei prezzi. Un rapporto del Centro Studi Confcooperative dice che «primeggiano le spese personali e dominano egoismo, prudenza e oculatezza. Nota stonata resta l’Italia del malcontento perché continua ad allargarsi la forbice tra chi può spendere, mentre affiorano le difficoltà del ceto medio e chi scivola in povertà. Abbiamo 1 italiano su 3 che andrà in vacanza, ma l’esercito dei poveri assoluti e relativi è di circa 10 milioni di persone».