Alla riunione per decidere quali nomi portare al consiglio del 12 settembre, quando è calendarizzata la decisione per i vertici di Viale Mazzini, avrebbero (hanno, per il Fatto Quotidiano) partecipato la premier, la sorella Arianna Meloni, il ministro dell’Agricoltura (e responsabile delle trattative politiche con gli alleati) Francesco Lollobrigida e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, responsabile comunicazione del governo.
Arianna Meloni vaglierebbe i curricula
La sorella della premier, che non ha un ruolo di governo ma è semplicemente responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia, negli ultimi mesi ha avuto un ruolo attivo nella decisione dei vertici della Rai: avrebbe (ha) vagliato curriculum, fatto colloqui in via della Scrofa e ora Meloni le avrebbe (ha) delegato le principali trattative sulla televisione di Stato. La linea decisa nel corso della riunione sarebbe stata quella dell’intransigenza: confermare tutti i dirigenti in quota Fratelli d’Italia nelle posizioni di vertice di Viale Mazzini. Questo nonostante Palazzo Chigi non sia contento dell’operato di Rossi – che per settimane ha addirittura smesso di rispondere al telefono alla presidente del Consiglio e a Fazzolari – e dei suoi sottoposti. Non è un caso che i vertici di Fratelli d’Italia nelle ultime settimane abbiano spesso fatto trapelare di preferirgli il direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci.
Confermati anche Corsini e Mellone
Così non solo Rossi sarà promosso amministratore delegato, ma la linea dei vertici di Fratelli d’Italia è quella di tutelare anche Paolo Corsini (a capo degli approfondimenti) e Angelo Mellone (direttore del Day Time). I tre rimarranno al loro posto nonostante l’offensiva leghista che ha già chiesto a Rossi di nominare un direttore generale (Roberto Sergio) e mira agli approfondimenti per sostituire Corsini, il dirigente che ad Atreju fece un comizio da militante di partito (“Noi di Fratelli d’Italia”). L’altra decisione sarebbe (è) quella di evitare un accordo “organico” con le forze di opposizione per far passare la presidente Agnes (in quota Forza Italia, spinta da Gianni Letta). Per eleggerla servono i due terzi della commissione di Vigilanza Rai e la maggioranza cercherà di ottenere i voti sparsi di renziani, calendiani e dei sudtirolesi. L’ordine di scuderia di Palazzo Chigi sarebbe (è) quello di evitare la lottizzazione con i partiti dell’opposizione a cui, comunque, verrà lasciata la direzione del Tg3.