Striscia la lunga attesa. Giampaolo Fabrizio: «Nei panni di Vespa esorcizzo il disgusto per la politica»

«La mia idea della politica? Nei panni di Vespa cerco di esorcizzare con la battuta il mio disgusto. Non volendo generalizzare, posso affermare di aver incontrato molti politici: non credo tutti farabutti. Resta la mia avversione verso la corruzione. Alla quale ci stiamo abituando, purtroppo: certe volte chiudiamo gli occhi». 

Gianpaolo Fabrizio non è solo il gustoso imitatore del re del talk: è un attore napoletano di alto spessore culturale. 

Stupisce vedere i politici che fanno la fila per farsi “massacrare” da lei.

A molti conviene fare passerella; li ritrovi dappertutto e così si rifanno il lifting. Io ricevo tanti consensi. Le persone si complimentano con me dicendo: gliela hai sparata in faccia la verità.

Con i politici degli anni 70 e 80 sarebbe uguale?

I talk show hanno cambiato le carte in tavola, portando a una mistificazione della realtà. Quei politici “autentici” perché corrotti riuscivano a camuffarsi: sarebbe stato difficile portarli da Vespa. Senza dubbio la nutrita componente napoletana seppe fornire una certa teatralità… Resta il fatto che prima i corrotti si nascondevano, oggi si mostrano per accrescere i loro affari sapendo di restare impuniti. 

Il vero Vespa cosa pensa di Gianpaolo Fabrizio?

Dice che lo faccio ridere: non ci credo. È un grande personaggio e accetta la battutaccia. Non direbbe in pubblico che gli sto sulle scatole. Del resto io ho messo in luce le particolarità della sua dinamica e la fisicità dei suoi tic: proprio questi però formano il personaggio e la durabilità di una trasmissione.