Le immagini diffuse dai media israeliani la mostrano ballare in costume sulle spalle di un amico. C’è anche il padre. Noa Argamani, 26 anni, è stata ostaggio di Hamas, poi liberata da un blitz delle forze speciali. In un video diffuso ieri Argamani partecipa a una festa organizzata in suo onore su una spiaggia.
«So che non è ideale fare questa festa mentre la guerra va avanti, i nostri soldati combattono e ci sono 109 ostaggi a Gaza, compreso il mio compagno Avinatan Oz ma credo che dobbiamo celebrare ogni momento della vita» afferma lei. Le polemiche infiammano. Dentro e fuori Israele. Argamani, però, ci è abituata. A luglio aveva accompagnat Benjamin Netanyahu negli Stati Uniti, in occasione del Congresso, nonostante moltissimi altri ex- ostaggi le avessero chiesto di non prestarsi.
Intanto a poche centinaia di metri si continua a morire: ieri sarebbero state 36 le vittime in tre diversi bombardamenti israeliani su Khan Younisi. Undici erano componenti di una stessa famiglia: due bambini piccoli secondo la stessa fonte.