
«L’altra Italia si ferma qui»: lo annuncia lo stesso Antonino Monteleone che comunque conserva il contratto con Rai2.
«Quando abbiamo cominciato a lavorare a questo progetto, a L’altra Italia, ci eravamo messi in testa di raccontare questo Paese un po’ a modo nostro, con uno sguardo laterale. Nel lavorare ai filmati che abbiamo mandato in onda abbiamo inseguito questo obiettivo e non l’ossessione per la notizia dell’ultima ora. Nonostante l’impegno e la passione che ognuno di noi ha messo in questo progetto, riconosciamo che il pubblico non ci ha seguiti come avremmo sperato. Malgrado la decisione Rai di sospendere questa produzione, una produzione che – ci tengo a dire – è completamente interna, fatta di donne e uomini della Rai che con entusiasmo e professionalità si sono dedicate al progetto, ci tenevamo a ringraziare il pubblico: tutti coloro che ci hanno dato fiducia all’inizio e poi i pochi che ci hanno continuato a seguire nelle puntate successive. Troppo pochi evidentemente».
Lo stop di Rai2 a Monteleone arriva dopo quello a Luca Barbareschi e alla sua fotocopia sbiadita della programmazione trash targata Canale5. A barcollare, però, sono un po’ tutte le reti. Se Pino Insegno chiude bottega con un mese di anticipo, nei corridoi di Viale Mazzini ci si chiede la motivazione che tiene ancora in onda “A casa di Maria Latella” che non schioda lo share dall’1 virgola. E anche Caterina Balivo non può davvero dormire sonni tranquilli.