Vespa «indignato per il trattamento riservato a Porta a Porta» scrive a Dagospia. Che commenta: fatte nomine non serve più? 

«Caro Dago, ieri sera al Palazzo dei Congressi ho abbandonato la celebrazione dei 100 anni della radio e dei 70 della televisione, indignato per il trattamento riservato a “Porta a porta”. Accanto al doveroso omaggio a monumenti dell’informazione televisiva, come il “Tv7” di Sergio Zavoli e il “Quark” di Piero Angela, sono stati ricordati giustamente tra gli altri programmi “Mixer” di Giovanni Minoli e “Chi l’ha visto” dalla compianta Donatella Raffai all’attuale conduttrice Federica Sciarelli. Non una parola, né una immagine, sui 30 anni di Porta a porta. Cambiano le stagioni, ma l’anima profonda della Rai resta sempre dalla stessa parte.

Bruno Vespa

E’ la missiva che il giornalista indirizza a Dagospia. Che si chiede: chi ha voluto fare lo sgambetto a Bruno Vespa? E perché? Fatte le nomine (come Dago-dixit, Vespa ha avuto un ruolo di primissimo piano, avendo convinto Giorgia Meloni a non fare retromarcia sulla scelta di Giampaolo Rossi come ad), ora Vespa non serve più? Oppure è stato un gentile cadeau da parte di chi è stato estromesso dal nuovo valzer di poltrone?