
«E’ stata un’estate complicata, diciamo pure da incubo. (A luglio quando) avevo cominciato da poco a girare il film di Ferzan (Ozpetek), avevo dei fastidi all’occhio, vedevo male ma pensavo fosse colpa degli occhiali sempre sporchi. Non ci ho fatto caso, non gli ho dato peso, è stato un errore mio, se avessi capito subito che qualcosa non andava avrei guadagnato tempo. (Era) un’improvvisa emorragia alla retina dell’occhio destro che nel giro di 5 giorni si è espansa sempre di più. Un lunedì sera guardando la tv mi sono resa conto che vedevo solo metà televisore, ho chiuso l’occhio sinistro e mi sono accorta che non vedevo niente: tutto scuro, tutto nero. La mattina dopo ero già in sala operatoria»: lo racconta Mara Venier al Corriere. E spiega che pochi giorni fa ha fatto la terza operazione, ma «me ne aspettano altre due. È una cosa lunga, sperando di riguadagnare la vista. Ora vedo qualcosa, ma ancora molto sfuocato. Sono in buone mani, ma è stato un trauma». Per questo l’umore «non è dei migliori». Il 15 è al via la nuova edizione di Domenica In, l’ennesima da quando aveva preannunciato un ritiro che non è mai avvenuto: «Lavorare mi aiuta a distrarmi – sottolinea al Corriere – passo il tempo tra una riunione di redazione e una visita di controllo: sono tutta tv e medici. Cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno, non sono più una bambina e qualche acciacco d’altra parte devo pur averlo. (Domenica In) anche quest’anno avevo deciso di non farla più, ma non so dire di no. Questa però sarà davvero l’ultima, anche se lo dico da sei anni. Giuro: questa è l’ultima, è una promessa che faccio prima di tutto a me stessa». La Venier ai attarda anche sulla delusione più grande: «Quando la Rai mi chiuse la porta in faccia: signora Venier lei è troppo vecchia, non ci serve più. Il direttore di allora, Giancarlo Leone, disse chiaramente al mio agente che ormai Mara Venier rappresentava una televisione vecchia, non andavo più bene. Fu un colpo tremendo, improvviso. Una settimana prima mi avevano detto che avremmo parlato del futuro e invece poi nessuno mi ha più risposto al telefono».