Dopo le due scosse di magnitudo oltre il settimo grado, registrate lo scorso 8 agosto, perfino i giapponesi sembrano aver perso il proverbiale aplomb. La paura tra la popolazione è palpabile. La gente in alcuni casi ha preso letteralmente d’assalto i supermercati per fare scorte di acqua e provviste.
Registrata anche una impennata nella richiesta di kit utili in caso di disastri. D’altronde perfino il premier Fumio Kishida ha riunificato a un viaggio in Asia centrale, spiegando: «In qualità di primo ministro con la massima responsabilità per la gestione delle crisi, ho deciso che resterò in Giappone per almeno una settimana».
L’Agenzia meteorologica giapponese ha allertato la popolazione su un possibile “mega-quake” che potrebbe provocare oltre 320 mila vittime, sebbene abbia specificato di non avere elementi per poter affermare che il cataclisma sia imminente e che l’allarme riguarda i prossimi 30 anni. In ogni caso si tratta della prima “previsione” che riguardi un movimento tellurico.