«Arianna Meloni, la sorella della premier, sarebbe indagata per traffico d’influenze per il ruolo avuto in una recente tornata di nomine di Stato, forse i vertici delle Ferrovie, e in particolare per aver preso parte a una riunione di governo in cui le stesse nomine venivano discusse, senza aver alcun ruolo nell’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni».
«A darne notizia è Il Giornale, capofila dei quotidiani vicini al centrodestra, che fanno capo al deputato leghista Angelucci, in un editoriale del direttore Alessandro Sallusti»: lo scrive sulla Stampa Marcello Sorgi. Che sottolinea: la premier ora accusa l’opposizione di volerle far fare la stessa fine che toccò a Berlusconi, abbattuto per via giudiziaria in spregio alla volontà democratica della maggioranza degli elettori che lo avevano votato. Arianna Meloni, da par suo, smentisce nettamente le accuse.
«Se però la premier in prima persona ha voluto sollevare un caso sul ruolo della sorella, che riveste tra l’altro il compito di responsabile della segreteria di FdI – insiste Sorgi – un problema ci dev’essere, e così la necessità di mettere le mani avanti (…) Che Arianna Meloni, per il forte legame parentale che la lega alla sorella (basta leggere l’autobiografia di Giorgia), partecipi a tutte le discussioni politiche che riguardano la premier, è fuor di dubbio (…) Arianna, pur mantenendosi molto riservata, sa qualcosa di tutto, a prescindere dalla sua partecipazione o meno a riunioni strategiche, perché così funziona un partito familiare. Ed è ciò che là premier, a partire da oggi, possibilmente senza prendersela sempre con i giornali, dovrà spiegare in Parlamento, perché così funzionano le istituzioni».