Sindaci di destra e centrosinistra alleati per dire un fermo no alla riforma sulle fondazioni liriche del ministro Gennaro Sangiuliano. A parere dei primi cittadini Sangiuliano vorrebbe mettere le mani sui teatri d’Opera insediando i Consigli di amministrazione con due rappresentanti del Ministero della Cultura. Un modo – dicono – per controllare tutte le nomine, a partire dai sovrintendenti.
Dieci primi cittadini hanno hanno scritto per chiedere un incontro urgente. In calce la firma dei sindaci di Roma (Roberto Gualtieri), Milano (Beppe Sala), Bari (Vito Leccese), Bologna (Matteo Lepore), Cagliari (Massimo Zedda), Firenze (Sara Funaro), Napoli (Gaetano Manfredi), Torino (Stefano Lo Russo) e Verona (Damiano Tommasi), Bucci (Genova). Tutti presidenti dei rispettivi Consigli d’indirizzo.
Scrivono i sindaci:
«Abbiamo appreso dagli organi di stampa – ovvero dall’anticipazione del testo governativo pubblicato da Repubblica – che, all’interno della più complessiva ridefinizione del quadro legislativo riguardante lo Spettacolo dal vivo sarebbe in avanzato stato di definizione anche una significativa riforma delle Fondazioni lirico-sinfoniche, la cui rilevanza è storicamente strategica per le città dove operano, in quanto rappresentano istituzioni culturali identitarie e di decisiva importanza per la cultura italiana e per i territori su cui insistono. Dato l’assoluto protagonismo dei nostri comuni nella gestione e valorizzazione delle Fondazioni, anche in considerazione del gravoso impegno economico che questo comporta, siamo a chiedere un incontro urgente per affrontare in maniera condivisa criticità e potenzialità inerenti al settore, nonché per conoscere gli intendimenti del governo».