Ismail Haniyeh, Capo dell’Ufficio Politico di Hamas dal 2017, è morto in seguito a un attacco israeliano contro la sua residenza a Teheran colpita da un missile guidato. I funerali si terranno domani nella capitale iraniana.
Antony Blinken, segretario di Stato americano, sentenzia ora che il cessate il fuoco a Gaza diventa «imperativo» e che «gli Stati Uniti non sono stati informati né coinvolti nell’assassinio del leader di Hamas». La pensa diversamente l’ala militare di Hamas a Gaza, secondo la quale l’uccisione «porterà la battaglia a nuove dimensioni e avrà enormi conseguenze in tutta la regione».
Abu Mazen definisce l’attacco «un atto codardo e uno sviluppo pericoloso. Il popolo palestinese e le forze popolari all’unità, sono invitate alla pazienza e alla fermezza di fronte all’occupazione israeliana».
Per tutta risposta da parte di Israele c’è «Riserbo ufficiale» e nessuna assunzione di responsabilità
Intanto vengono segnalate esplosioni in un sobborgo di Damasco mentre la Guida Suprema iraniana Ali Khamenei tuona: «Il regime sionista affronterà una dura punizione per l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh. Consideriamo la vendetta e la ricerca del sangue di Haniyeh, che è stato ucciso nel territorio dell’Iran, come un nostro dovere».