Rai1: Le Parole che non ti ho Detto. Vincenzo Galluzzo recupera il senso della vita nei messaggi in bottiglia

La “patron” di Miss Italia Patrizia Mirigliani (che ha spedito la lettera al figlio Nicola, da lei stessa denunciato per salvarlo dalla droga) assieme con Vincenzo Galluzzo. Fra gli altri ospiti, tutti protagonisti di storie toccanti, Rosanna Vaudetti, Cristiana Ciacci, Deborah Ergas che scrive alla madre Sandra Milo…  Particolare la lettera di Roberta Carassai, mamma di Alessandro Venturelli del quale il 5 dicembre del 2020 si sono perse le tracce dopo che si era allontanato da casa

«A chi spedirei la mia lettera d’amore? Certamente a mio padre. Per dirgli quanto gli volevo e voglio bene. Ma soprattutto che l’ho sempre stimato e sono grato dei suoi insegnamenti»: Vincenzo Galluzzo – storico autore di programmi di prima fascia, consegnati (soprattutto) all’esegesi di Rai1 – porta in onda nelle vesti di conduttore e autore il suo format “Le parole che non ti ho detto”, un segmento a sé stante, in onda tutti i mercoledì alle 11.10 all’interno di Uno Mattina e che – va presto segnalato – meriterebbe di occupare uno spazio adeguato, magari nella seconda serata della prima rete nazionale. Con dentro il cuore il sogno (svelato) di ospitare Papa Francesco – magari firmatario di una lettera indirizzata ai nonni argentini – Galluzzo dona rinnovato vigore alla parola scritta e narrata, in un periodo oscuro per la letteratura (anche spicciola). A torto relegata nelle nostalgie degli amatori dalla digitalizzazione selvaggia della sfera affettiva. Non bastasse l’(auspicata) “operazione nostalgia”, l’autore osa il recupero fra i muri di uno studio televisivo, luogo sempre meno ameno, dove la riflessione è contumace. E dove, pure, l’intramontabile poesia del messaggio in bottiglia (per attitudine crepuscolare, condizione che la rende vieppiù attraente) vince la sua battaglia. Spiega Galluzzo: «Il format è semplice: un ospite scrive una lettera d’amore a un proprio caro, anche a qualcuno che non c’è più». Il resto accade in onda. Sotto la luce delle telecamere che – una tantum – abbagliano consapevolezze e ardori; rimpianti e vissuti. «Sono storie toccanti, comuni a tanti» sentenzia a ragione l’autore del progetto, nato una decade fa.

«Era il 2013 ed ero a Cefalù insieme a Lucia Borsellino. A un certo punto della nostra chiacchierata lei mi dice: “Sapessi quante cose avrei voluto dire a papà (il magistrato Paolo Brosellino, ndr) e non ho avuto il tempo di dirle. Lì mi si è accesa una lampadina e finalmente il programma è arrivato in tv. Per questo ringrazio il direttore del daytime Rai Angelo Mellone e la sua vice Elsa Di Gati».