“Ora o mai più”: una gara velleitaria fra meteore condita col finto buonismo di “Tale e Quale”

Fermo Immagine Rai
  • “Ora o mai più”, al debutto ieri nel prime time di Rai1, non ha convinto. Di eguale parere appare TvBlog, che – fra le altre considerazioni – scrive: «La ricetta è sempre la stessa, la medesima che vediamo anche a Sanremo da qualche anno a questa parte: abbondare con gli ingredienti, non per forza scegliere meticolosamente quelli giusti, ma far traboccare letteralmente il piatto. Con il suddetto modus operandi, qualcosa, giocoforza, succede sempre.E il conduttore, che ha dimostrato in questi anni di essere ampiamente a proprio agio con l’intrattenimento e i game show, deve imparare ancora a sporcarsi un po’ le mani, che non significa lasciarsi trasportare inerme dalle correnti del trash, ma semplicemente avere la consapevolezza piena di essere al timone di un programma dove tutto non può essere obbligatoriamente sotto controllo. (…) ingredienti non mancano, da Valerio Scanu, che si conferma simpatico come una cartella esattoriale e che potrebbe dare ampie soddisfazioni nelle prossime puntate, a Pago, volto che i telespettatori hanno conosciuto più per la sua movimentata vita sentimentale esposta nei reality che per la sua discografia, passando per il duo Riccardo Fogli-Patty Pravo e non dimenticando Rita Pavone.I più seri, alla fine, si rivelano Raf, Alex Britti e soprattutto Marco Masini con i suoi giudizi estremamente tecnici e competenti.La gara, anzi, la mission che il programma si pone ossia quella di rinverdire la popolarità di cantanti o meteore che hanno assaggiato il successo per un breve periodo, è ampiamente velleitaria. Mettendo da parte quel buonismo da Tale e Quale show, dove i voti sono alti perché tutto è bello e tutto è magnifico, la qualità dei duetti, complessivamente parlando, non è stata così alta. Ora o mai più è un programma più televisivo che musicale: difficilmente i cantanti in gara rivivranno i fasti del loro periodo più florido e la gara è solo un pretesto per mettere in piedi uno show frizzante, caotico, litigarello quel tanto che basta per mandare i social in brodo di giuggiole».