Israele non ha alcuna intenzione di fermarsi. Le basi italiane della missione Unifil in Libano sono state di nuovo attaccate: ad essere interessata sarebbe la base 1-31, quella stessa già colpita nei giorni scorsi. Risultano abbattuti due muri di demarcazione. Già nella giornata di ieri Fonti Onu avevano dichiarato: «Soldati israeliani hanno sparato contro posizioni dell’Unifil nel sud del Libano». L’esercito di Israele aveva sparato su una delle basi italiane lungo la linea di demarcazione con il Libano, la stessa base attaccata oggi.
«In questo momento l’unica cosa che possiamo fare è proteggerci. Quando gli spari nella base sono arrivati eravamo nei bunker. Restiamo nelle nostre basi a fare il nostro dovere, nel perimetro della nostra sicurezza, fin quando ci sarà consentito dall’Onu e dalla Difesa» avevano fatto sapere fonti militari italiane.
«Un’altra linea è stata pericolosamente superata in Libano: i bombardamenti dell’Idf contro le forze di pace dell’Onu di cui si conosce la posizione. Condanniamo questo atto inammissibile, per il quale non esiste alcuna giustificazione. L’Ue ribadisce il suo pieno sostegno all’Unifil e alle sue truppe nella missione che le è stata affidata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite» aveva affermato l’alto rappresentante Ue Josep Borrell. Il ministro Crosetto aveva apertamente parlato di «crimine di guerra».