Il corsivo. Quanto è misera la vita di questa tv cornuta

di Massimo Maffei 
direttore@telecorriere.com

Il 12 luglio scorso il Telecorriere si chiedeva quale Italia fosse quella che “dimentica” Alberto Angela per dedicare la sua attenzione all’isola dei cornuti cfr https://www.telecorriere.it/numeri-che-fanno-riflettere-lisola-delle-corna-doppia-noos-di-angela-litalia-e-davvero-questa

La risposta, puntuale è, giunta stamane: la Rai ha deciso per il rinvio del programma condotto dal divulgatore più apprezzato della televisione, perché non venisse a rapida e inutile consunzione nell’impari lotta dell’Auditel contro una produzione che è meglio evitare aggettivare, per scansare inutili querele di parte. Resta il dato. Troppi frequentatori del piccolo schermo meritano questa televisione, costruita tassello dopo tassello per il loro friabile consumo. Così come dimostrano di meritare i talk infarciti di starlette e pseudogiornalisti, sempre o quasi appecorati al potente di turno. Che è peggiore di loro, se decide – puntualmente – di assecondarne le smanie di vuoto protagonismo. Dimenticando – in tal modo – un minuscolo particolare: fabbricare opinioni è una professione (o meglio: lo era in epoca remota) un po’ più articolata dello starnazzare delle comari (di ogni genere), sempre leste a porsi a disposizione. La tv è messa davvero male. Anzi malissimo. E la tv, è appurato, è lo specchio di una larga porzione della nazione. Meglio farsene una ragione e passare oltre. Col telecomando o senza…