Il caso Boccia – Sangiuliano coinvolge l’intero governo. Messa a repentaglio sicurezza G7? Boccia continua coi post

Tanto tuonò (sui social di Maria Rosaria Boccia) che piovve: il caso del ministro Gennaro Sangiuliano coinvolge tutto il governo. La posizione dell’ex direttore del Tg2 si fa più complicata: la soglia d’allerta è cresciuta con la conferma, riportata da Dagospia, del coinvolgimento della collaboratrice (priva di qualsiasi incarico formale nell’organizzazione del G7 Cultura a Pompei in calendario il 20 settembre) grazie alla condivisione di email con relative informazioni sull’indirizzo privato di Boccia, elemento assolutamente esterno alla Pubblica amministrazione.

Secondo “il Fatto quotidiano” «la paura a Palazzo Chigi, oltre all’imbarazzo, è che sia stata messa a repentaglio la sicurezza dell’evento. Fonti informate spiegano che in realtà, email a parte, Boccia era pienamente informata sull’organizzazione della manifestazione, avendo partecipato a sopralluoghi e riunioni come collaboratrice del ministro, ma che comunque le informazioni organizzative in questione sono quelle già pubbliche: una visita agli Scavi, un concerto all’anfiteatro diretto da Beatrice Venezi, una cena di gala alla palestra grande. Sul tavolo – preannuncia il Fatto – c’è ormai la revisione o l’annullamento dell’evento pompeiano». «L’ipotesi più accreditata è che il G7 Cultura tornerà nell’antica versione Napoli-Positano»

Intanto Sangiuliano, nel suo confronto con il premier Meloni, nega rapporti particolari con Maria Rosaria Boccia. Soprattuto nega rimborsi e influenze sulle decisioni.

A parere del Fatto sarebbe «una linea che Boccia stessa sui suoi social continua a smontare sistematicamente, a forza di foto che la ritraggono con lo staff del ministro, chat, ricostruzioni, lasciando intendere che il ministro abbia tradito alcune promesse. Ciò che è certo è che in questi mesi, da aprile in poi, Boccia abbia operato come tramite tra l’amministrazione di Pompei (dove vive) e il ministero della Cultura, presentandosi ed essendo presentata pubblicamente come collaboratrice del ministro». 

«A Chigi – spiega sempre il Fatto – temono che se dovessero emergere spese non giustificabili, la posizione di Sangiuliano possa peggiorare, ma per ora non si valuta l’ipotesi di dimissioni. Certo è che Sangiuliano doveva tenere in gran stima questa donna, se alla cerimonia di consegna delle chiavi della città di Pompei, il 23 luglio scorso, la faceva sedere in prima fila, accanto a sé, tra il vescovo e il procuratore, davanti a diverse altre autorità». «A spaventare la premier – conclude il Fatto – c’è anche l’ipotesi di nuove rivelazioni: Boccia potrebbe decidere, come sta già facendo, di pubblicare materiale che potrebbe smentirlo con più forza e creare ulteriori imbarazzi».