Dagospia. Finanziaria, Eu, Autonomia: Meloni non assaggerà la colomba pasquale del 2025 

Quanto dura il governo Meloni? Per coloro che ne hanno viste di tutti i colori e dolori Giorgia Meloni potrebbe mangiare il panettone 2024 ma difficilmente assaggerà la colomba pasquale 2025: lo scrive in un report esclusivo Dagospia. 

E spiega: alla ripresa settembrina con la presentazione della Finanziaria i nodi arriveranno al pettine, seguire ci sarà il voto in autunno in tre regioni (Umbria, Emilia-Romagna e Liguria), dove il “campolargo” della sinistra rischia davvero di fare bottino pieno. Così inizieranno a cadere le tante simulazioni del Camaleonte del Colle Oppio: in primis, quella di essere una leader liberal-conservatrice.

Inoltre in Europa, prevede Dago, la “Nazione” non avrà un Commissario UE di prima fascia, né sconti sul Pnrr (come avuti da Francia e Germania), né aperture per riconfigurare il nuovo Patto di Stabilità. C’è poi la questione Mes e l’Italia è l’unico stato che non lo ha ratificato e soprattutto il referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata, legge simbolo di quello che resta della Lega di Salvini. E dato che trovare una maggioranza dei due terzi in Parlamento è una sfida quasi impossibile, il referendum, previsto in primavera, sarà inevitabile.  

Secondo gli ultimi sondaggi riservati, la percentuale di italiani pronti ad abrogare l’Autonomia tocca una forchetta che va dal 65 al 75%. Dato che non deve sorprendere visto che, oltre ai partiti di opposizione, è contraria Forza Italia, che raccoglie gran parte dei suoi voti in Sicilia, Calabra e Campania, dove la norma di Calderoli è vista come il fumo agli occhi, ma anche quella parte di Fratelli d’Italia di stampo statalista. Visto lo stato di fibrillazione della Lega, la sconfitta al referendum potrebbe indurre Salvini a un Papeete numero 2: l’addio all’alleanza di governo e con le conseguenti dimissioni del premier.