La trama narra di un giovane proprietario terriero, vicino di casa di Natalja, che nella versione di Germani prende il nome di Nikolaj, che decide di fare la domanda di matrimonio a Natalja. Purtroppo, il carattere scontroso e irascibile di Natalja impedirà a Nikolaj di pronunciare la domanda. Natalja lo contraddice in continuazione su qualsiasi argomento, così che, Nikolaj, sopraffatto dall’atteggiamento bellicoso della ragazza e dalla follia gaudente del padre, viene malamente cacciato, ma subito richiamato. Infine, totalmente sconvolto, il povero Nikolaj sposerà quasi inconsapevolmente la giovane Natalja.
Senza soluzione di continuità si apre il secondo atto, ambientato otto anni dopo le nozze fra Natalja e Nikolaj. Quest’ultimo è ormai morto e Natalja ha deciso di portare il lutto. Natalja dal decesso del suo povero Nikolaj non esce più di casa e non vede più nessuno. All’improvviso in casa di Natalja si palesa uno sconosciuto, il tenente Smirnov, che vuole il saldo di un debito contratto da Nikolaj e non ancora estinto. Smirnov e Natalja instaurano un acceso confronto, che esprime le idee contrastanti dei due personaggi.
Il Regista Valerio Germani
È regista e attore, ma soprattutto si è dedicato al Teatro Educazione. Dirige il Teatro Studio – Scuola di recitazione e dizione, occupandosi di educazione teatrale, oltre che di educazione della voce e dizione. Nel 2019 con il gruppo di Teatro Ragazzi partecipa e vince il premio “FEST 2019” Festival delle Scuole di Teatro, Città di Ferrara 2019. Lo spettacolo teatrale vincitore è scritto e diretto da Valerio Germani, dal titolo: “MOZART! UNA VOCE DAL BUIO”. L’approccio educativo messo in campo da Germani, mira a fornire strumenti per potersi esprimere al massimo delle proprie potenzialità. Questo significa seguire metodi in grado di sprigionare la creatività. Adopera principalmente metodi d’improvvisazione scenica, esercitazioni ritmiche, vocali, fisiche, relazionali. Nei suoi corsi, Valerio Germani, non propone un copione predefinito, bensì il lavoro è un working in progress. Il metodo della scrittura di scena è quello utilizzato e collaudato in circa quindici anni di esperienza formativa. La pratica laboratoriale di Germani mira ad un artigianato teatrale che guarda alla tradizione e infonde negli allievi la dedizione al teatro come esperienza totalizzante, dalla creazione del personaggio, passo dopo passo, alla formazione del gruppo, alla realizzazione del costume di scena, dell’attrezzeria necessaria alla rappresentazione, fino al trucco e al parrucco. Tutto ciò mira a promuovere la creatività, affina la sensibilità artistica, crea relazioni empatiche molto significative. Dall’esperienza più che decennale di educazione e formazione teatrale diversi sono coloro che hanno proseguito l’attività teatrale in contesti di livello nazionale. Valerio Germani comincia la carriera di attore molto giovane, nel 1999/2000 con il regista Andrea Murchio. Prosegue l’attività teatrale in diverse compagnie e in teatri della Capitale. Studia recitazione a Roma e ad Ancona. Si laurea, dapprima, in Arti e Scienze dello Spettacolo, successivamente in Lingua e Letteratura italiana. Ha scritto diverse opere teatrali: “Mozart! Una voce dal buio”, “Paolo Malatesta”, testo originale sulla storia di Paolo e Francesca, “Il Verbo si è fatto Carne” versione teatrale di uno dei primi Miracoli eucaristici riconosciuti dalla Chiesa, in particolare il Miracolo eucaristico dell’Ostia Incarnata di Alatri del 1228, la commedia originale “Il mio pianoforte rosa”,la performance teatrale “Io sono quella sottile musica che…”,oltre a numerosi adattamenti di opere di William Shakespeare, Molière e Oscar Wilde.