Amadeus e gli ascolti fortemente deludenti: non sono un pifferaio magico

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«Prima di lasciare la Rai ci ho messo un paio di mesi, riflettendoci giorno e notte. Sono una persona pragmatica e la proposta di Discovery è arrivata dopo Sanremo. Il mio contratto con la Rai scadeva il 31 agosto, ecco perché non ho potuto pensare a progetti nuovi. È chiaro che l’eventuale rinnovo mi sarebbe stato proposto intorno ad aprile o maggio e quindi dovevo dare una risposta. Marzo e aprile sono stati mesi importanti: quando fai una scelta di vita così, non la prendi alla leggera»: lo spiega Amadeus ospite di Rtl sottolineando che le offerte di Rai e di Discovery erano identiche sia da un punto di vista economico che di durata. «Non sono Cristiano Ronaldo che va in Arabia! Ho una visione delle situazioni ma non ho una sfera magica. Però, se sento che devo fare qualcosa, la faccio. In tutta la mia vita, ho dato ascolto all’istinto: qualche volta ho sbagliato, ma quasi sempre mi ha portato sulla strada giusta. Ognuno di noi fa un mestiere e non può essere sempre ripetitivo. Si può cercare una comfort zone, ma dentro di me tendo ad essere irrequieto».

Quanto agli ascolti si schermisce: «Non sono un pifferaio magico, non funziona così. È un canale ambizioso, sta diventando generalista e ci vuole del tempo per abituare il pubblico».

Il conduttore svela anche di aver avuto un’idea: portare La Corrida, in partenza sul Nove il 4 novembre, anche in radio. Che, superfluo dirlo, dovrebbe essere Rtl…